In Mongolia in punto
È il viaggio compiuto da Enea d’Auria e Riccardo Garbin, rispettivamente di 35 e 33anni, entrambi di Jesolo, raggiungendo Ulan Bator, capitale della Mongolia, a bordo di una Fiat Punto (prima serie, del 1995), macinando qualcosa come 26mila chilometri.
La partenza da Jesolo è avvenuta lo scorso 4 luglio, il ritorno a casa, invece, porta la data del 18 settembre. I due amici hanno, quindi, ripercorso la “via della seta” con la loro utilitaria, accuratamente attrezzata e dotata anche di una tenda montata sopra al tetto. Inizialmente dovevano partecipare al Mongol Rally, una gara automobilistica che prevede la partenza da Praga e l’arrivo in Mongolia, ma solo con auto vecchie e non adatte a questo percorso: cambiate le regole del rally, i due amici hanno deciso di fare da soli, autofinanziandosi vendendo pezzi di ricambio per auto, attraversando l’Europa, il Medio Oriente e l’Asia con la loro Fiat Punto.
LA PARTENZA
Usciti dall’Italia, i due hanno attraversato i Balcani arrivando in Turchia, proseguendo per Iran, Afghanistan, Tagikistan, Kirghizistan, Russia e Mongolia, fino alla capitale. Hanno percorso tutta la Pamir Highway, la seconda strada più alta del mondo, che arriva ad un’altezza di oltre 4.600 metri, con diversi tratti sterrati dove transitano quasi esclusivamente fuoristrada.
IL RITORNO
Il ritorno è avvenuto passando sempre per la Russia, con l’ingresso in Siberia, nella città di Ulan Udè, che confina con il lago Bajakal, il più profondo al mondo. Da lì, si sono diretti a Mosca, quindi a Riga in Lettonia. Il maltempo che ha poi colpito l’Austria e la Repubblica Ceca ha costretto Enea e Riccardo a cambiare tragitto, passando per Varsavia in Polonia, Budapest in Ungheria e Granz in Austria mentre il rientro in Italia è avvenuto attraverso Tarvisio.
LE EMOZIONI
«Siamo partiti schivando le guerre – raccontano Enea e Riccardo – e senza mai trovare situazioni di maltempo. Nel tratto che pensavamo più facile… abbiamo trovato un vero uragano che ci ha fatto cambiare i piani all’ultimo. Il tratto più emozionante? Il Medio Oriente, dall’Iran alla Afghanistan, ma anche il Tagikistan e tutta la Pamir Highway, il tratto più emozionante, adrenalinico e faticoso».