Le isole di Venezia…con Serena
Quando si parla delle isole di Venezia, immediatamente si pensa e Murano e Burano, le più visitate dai turisti internazionali. A volte viene in mente Torcello, che è stata secoli addietro addirittura più popolosa di Venezia stessa e conta oggi solo 15 residenti. Ma, molto spesso, ci si dimentica di tante isole minori che compongono l’arcipelago veneziano. Ma andiamo per ordine. Alcune isole, nel tempo, sono addirittura scomparse, come Costanziaco e Ammiana;
altre sono state acquistate da catene alberghiere e sono diventate dei bellissimi resorts (è il caso di San Clemente e dell’isola delle Rose, già Sacca Sessola); altre ancora erano sedi di monasteri e sono in stato di abbandono o in vendita. Ma alcune isole hanno contribuito in maniera importante a scrivere la storia della città stessa e visitarle significa fare un tuffo nel glorioso passato della Serenissima.

SAN GIORGIO
Collocata di fronte a Palazzo Ducale, insieme alla Basilica della Salute e a Piazza San Marco, forma un cerchio ideale di bellezza suprema che lascia ogni visitatore a bocca aperta. L’isola custodisce capolavori di Jacopo Tintoretto, l’abbazia è opera di Andrea Palladio e il monastero è stato sede del conclave del 1799 per l’elezione di Pio VII (all’epoca fu costruito un caminetto ad hoc per creare la fumata bianca). Durante la visita all’isola di San Giorgio avremo modo di vedere il labirinto di Borges, che ha da poco riaperto al pubblico.
SAN FRANCESCO DEL DESERTO
Vicino all’isola di Burano, crocevia di turisti da tutto il mondo, sorge un’oasi di pace e tranquillità, dove i frati (solo cinque oggi abitano sull’isola e se ne prendono cura) guidano i visitatori in un percorso che li avvicina allo spirito che anima questo luogo, di preghiera e meditazione. L’isola non è servita dal trasporto pubblico locale, la si può raggiungere solo con barche private. Perché si chiama “del deserto”? venite a scoprirlo nel tour, durante il quale visiteremo anche le vicine Burano (per una tappa immancabile da Carmelina Palmisano per assaggiare i suoi deliziosi bussolà) e Mazzorbo, dove passeggeremo nella vigna murata, con le cui uve viene prodotto il Dorona.

SAN SERVOLO
A pochi minuti di traghetto da San Marco si raggiunge l’isola di San Servolo, sede di un antico monastero, trasformato successivamente in un ospedale militare e, infine, nel secolo scorso, in un ospedale psichiatrico.
Quando la legge Basaglia, del 1978, riformò l’organizzazione dell’assistenza psichiatrica ospedaliera, il manicomio fu chiuso. Dopo un attento recente restauro, l’isola è diventata una fondazione culturale e, con i ritrovamenti dell’ex ospedale psichiatrico, è stato aperto il Museo del manicomio-La Follia reclusa-. La visita a quest’isola è toccante sotto certi punti di vista, ma è da non perdere.