Le migrazioni dei pesci
Le migrazioni degli organismi animali sono un fenomeno molto importante per le dinamiche biologiche ed ecologiche che regolano la vita degli ecosistemi del territorio jesolano. Migrano infatti gli insetti, lo fanno gli uccelli in forma vistosa, con alternanza di popolazioni di decine e decine di migliaia di individui tra le diverse stagioni; ma migrano anche i pesci. Mentre però le migrazioni degli uccelli avvengono in genere tra i Continenti europeo e africano, quelle dei pesci avvengono tra il mare e la laguna e non sono colte se non dagli addetti alla pesca lagunare.
Nelle prime settimane della primavera, infatti, legioni di pesci, giovani e adulti, lasciano l’ambiente marino, dove hanno trascorso i mesi della stagione fredda, per raggiungere le acque tiepide e ricche di cibo delle lagune costiere. Si tratta di migliaia di orate, di cefali, di branzini, di latterini e di altre specie ancora, che si sono riprodotte in mare e che ora andranno a popolare le acque a basso fondale delle valli da pesca e della laguna aperta. Una migrazione di senso inverso si ripeterà nel corso dell’autunno.
Lo spinarello
Tra i pesci che migrano tipicamente dalle acque dolci al mare e viceversa e che potendo tollerare tassi di salinità dell’acqua diversi, vengono scientificamente definite “eurialine”, figura lo Spinarello (Gasterosteus aculeatus). Si tratta di un piccolo pesce, che in primavera, dal mare, risale l’alveo del Sile-Piave Vecchia, potendo raggiungere i corsi d’acqua dell’alta pianura, dove depone le uova. La specie presenta una etologia assai particolare, essendo che il maschio è territoriale e cura le uova fino alla schiusa. Caratteristico il colore rosso dei fianchi d e l maschio e il suo comportamento aggressivo verso i maschi rivali.