Un tuffo nel passato tra forti e laguna
Il nostro territorio ha rappresentato, nel tempo, un punto di riferimento tra natura lagunare, fonte di sostentamento, e storia della Repubblica Serenissima. Ma molti non sanno che in tutta quest’area insistono centinaia d’istallazioni belliche, grandi e piccole, riferite al Primo conflitto Mondiale, che si possono incontrare con i nostri tours guidati in bici.
Dopo avere passato la piazza centrale di Cavallino e via Pordelio, attraverso la splendida ciclovia sospesa del Sospiro, costeggiando la laguna, dopo Treporti raggiungiamo un edificio in mattoni rossi che, alla prima vista, sfugge all’occhio, non la riconosciamo come un’installazione bellica ma come una vecchia azienda agricola dismessa, invece è il “Forte Vecchio” costruito dagli Austriaci a difesa della laguna durante la dominazione tra il 1845 e il 1851, pare sul sedime di un precedente forte Francese ancora più antico di fronte a San Nicolò. Era costituito da due livelli di cannoni contornato da un fossato a protezione dell’intera struttura.
Dobbiamo sapere che il territorio si presentava completamente diverso e che quest’area si trovava tra mare e laguna prima della costruzione della diga foranea di Punta Sabbioni. Via ancora e la nostra bicicletta ci porta verso altri due luoghi storici della Prima Guerra Mondiale, dopo qualche chilometro raggiungiamo la batteria ”Amalfi” una delle più importanti opere militari costruite nel Litorale a difesa di Venezia, fu edificata in soli 17 mesi tra il 1915 e il 1917, armata con cannoni a doppia canna che potevano colpire fino a 20 km di distanza. Non sappiamo se sia vero ma si racconta che il ponte sul fiume Piave a Musile di Piave, per fermare l’avanzata delle truppe Austro-Ungharico, fu colpito e distrutto da un colpo partito proprio da qui.
A Cà Savio incontriamo la batteria “Vettor Pisani” completamente restaurata, oggi un fantastico museo della Grande Guerra, un forte che ci riporta indietro nel tempo, armata in modo più leggero rispetto all’Amalfi, con obici a gittata inferiore e di concezione ancora ottocentesca. La batteria deve il suo nome al Capitano Generale da Mar il quale, sotto il dogato di Andrea Contarini nel 1380 sconfisse la flotta Genovese a Chioggia alle porte di Venezia, forse la guerra più dura ed estenuante che i veneziani dovettero combattere con il nemico alle porte della città.