Pesca elettronica

Cosa c’entrano le cariche elettriche con la pesca?

Beh, di sicuro gli appassionati di pesca non pensano molto alle cariche elettriche, quando si rilassano sulle sponde del fiume o sulle rive del mare. Per gli scienziati, però, i quali sanno che tutto è composto da atomi ed elettroni, anche giocare a pescare può diventare un momento di esplorazione e scoperta. Oggi vi propongo un esperimento per divertirsi ed imparare allo stesso tempo: vi servono un panno di lana, un foglio bianco, qualche penna biro con il corpo di plastica (come le classiche Bic, ad esempio). Tagliate il foglio in tante sagome di pesciolino. Se volete, potete colorarli o disegnare pinne, occhi e branchie.

Disponeteli tutti su un piatto e poi preparate le “canne da pesca” strofinando vigorosamente le bacchette di plastica con il panno di lana. In questo modo, le cariche elettriche si concentreranno sulla superficie delle bacchette e ciò vi permetterà di attirare i pesciolini grazie alla forza elettrostatica (chiamata anche Forza di Coulomb, dando onore allo scienziato che ne diede la spiegazione matematica). Tuttavia, questa forza attrattiva tra cariche elettriche microscopiche terrà attaccati i pesciolini di carta solo per poco tempo e dovrete essere veloci a portarli fuori dal piatto per poterveli aggiudicare. È così che un fenomeno fisico diventa anche un divertente gioco, grazie alle forze con cui funziona il nostro Universo.

Autore /

Alice Stocco studia gli ambienti acquatici, esamina canne di palude e parla con le immagini satellitari. La sua famiglia dice che non è facile capire che lavoro faccia ma, d’altra parte, ciascuno cerca la felicità come può.

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