Alla scoperta del Picolit
Pronuncia corretta “picolìt”, in lenghe furlane, che sta ad indicare le ridotte dimensioni del peduncolo, ”pecol” o “picol”. Il Picolit è un vitigno autoctono a bacca bianca, raro in quanto diffuso solo in alcuni ristretti territori della collina friulana a ridosso della Slovenia. Questo vitigno soffre di una malattia genetica molto particolare che determina il cosiddetto aborto floreale e, quindi, una acinellatura per cui solo pochissimi fiori vanno a frutto. Il grappolo si presenta spargolo e i pochi acini beneficiano di una concentrazione importante di zuccheri e acidi. Ne consegue un vino di colore giallo oro antico, dai riflessi vivissimi, con profumi di miele d’acacia e frutta gialla matura, fino all’albicocca disidratata. Fine ed elegante in bocca, unisce freschezza acida a note dolci di caramella d’orzo e buccia di pompelmo disidratata. Abbinato tradizionalmente ai biscotti secchi locali, Ossi de Mort, o la classica Gubana. Da provare su formaggi erborinati o affinati sotto frutti di bosco. Un ricordo meraviglioso vede cucchiaiate di Gorgonzola fresco seguite da ampi sorsi, freschi, di Picolit di Cristian Specogna. Un sogno!









